Categoria: Acqua e allevamento
Il consumo dell’acqua e l’allevamento: un problema?
La questione dell’acqua e dell’allevamento è duplice. Da una parte abbiamo il problema degli allevamenti intensivi e di una necessaria ottimizzazione nell’utilizzo delle acque. Dall’altra, invece, c’è la siccità. Interi pascoli sono messi oggi a rischio dalla prolungata mancanza di piogge: l’allevamento a carattere rurale ne risente ampiamente.
Il settimanale americano Newsweek ha calcolato che per la produzione di cinque chili di carne di manzo sono necessari un totale di circa 500.000 litri di acqua. Le ultime stime sono tuttavia più clementi: parlano di 75.000 litri. Uno sproposito se pensiamo che il consumo domestico in Italia, già molto alto, è di 428 litri pro capite al giorno. 75.000 litri rappresentano dunque il consumo di una famiglia di quattro persone in un mese e mezzo. Non poco! Come risolvere il problema? OMS e FAO si stanno interrogando da anni sulla questione. Sicuramente una delle soluzioni consiste in una gestione più oculata della risorsa idrica, anche attraverso lo sfruttamento dell’acqua piovana.
Del resto, se analizziamo il Water Footprint, ovvero l’indicatore utilizzato per calcolare il consumo diretto o indiretto di acqua dolce nella produzione di un determinato prodotto, quello della carne è così composto:
- 94% di Green Water (acqua che rientrerà nel ciclo idrico provenendo dall’evaporazione)
- 4% di Blue Water (acqua che è prelevata da un bacino idrico e non vi tornerà)
- 2% Gray Water (acqua che necessita di depurazione prima di poter essere reimmessa in circolo).
Insomma, un bilancio che non sembra così negativo, se si fa un attento utilizzo delle risorse idriche rinnovabili e si procede alla corretta depurazione. Altro ampio discorso è quella della siccità, sicuramente di più difficile risoluzione ma nel quale entra comunque la raccolta preventiva dell’acqua piovana. Rimanete aggiornati con tutte le ultime notizie!